Fonte:
UCEI
In merito all’appello recentemente sottoscritto da 104 sindaci della Regione Calabria per promuovere un boicottaggio delle relazioni commerciali con lo Stato di Israele, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprime profonda preoccupazione e sbigottimento. Tali iniziative non solo si pongono in aperto contrasto con le prerogative dello Stato italiano in materia di politica estera — che spettano esclusivamente al Governo nazionale — ma rischiano di arrecare gravi danni all’immagine e agli interessi della stessa Calabria, pregiudicando opportunità di dialogo, sviluppo e cooperazione internazionale. Il ricorso a slogan ideologici e a letture superficiali di una situazione complessa e dolorosa contribuisce solo ad alimentare tensioni, delegittimare il confronto democratico e — fatto ancora più grave — può tradursi in un incitamento all’odio antisemita. Il boicottaggio nei confronti dello Stato di Israele non è una forma di legittima critica politica, ma una misura discriminatoria che colpisce un intero popolo e, indirettamente, anche le cittadine e i cittadini ebrei italiani. La leggerezza con cui alcuni amministratori locali hanno aderito a questo appello è allarmante. Ospitare iniziative di boicottaggio non solo avalla narrazioni distorte, ma rischia anche di offrire spazio e legittimità a forme di estremismo e terrorismo che proprio nella delegittimazione dello Stato di Israele trovano terreno fertile. L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sarà presente il prossimo 7 settembre in Calabria, assieme — ci auguriamo — all’Ambasciatore dello Stato di Israele, per ribadire un impegno sincero alla convivenza, alla cooperazione e alla pace tra i popoli. Ci attendiamo ora che i Sindaci della Regione Calabria che non hanno sottoscritto l’appello si dissocino chiaramente da un’iniziativa che nulla ha a che fare con la pace e la convivenza e che, anzi, ribadiscano l’importanza delle relazioni con lo Stato di Israele, protagonista nella regione mediorientale di innovazione e sviluppo.