8 Maggio 2025

Antisemitismo in aumento: scuole e sinagoghe tra gli obiettivi in Occidente

Gli episodi di antisemitismo violento sono aumentati nei sette Paesi con le maggiori comunità ebraiche fuori da Israele. Allarme sul ruolo degli estremismi e sulla tenuta democratica

In occasione dell’80esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, l’Anti-Defamation League (Adl), con sede negli Stati Uniti, ha pubblicato un rapporto preoccupante: gli episodi di antisemitismo violento sono aumentati in modo significativo nei sette Paesi con le comunità ebraiche più numerose al di fuori di Israele.

Si tratta dei cosiddetti Paesi del J7 – Germania, Francia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Australia e Argentina – dove, secondo l’Adl, gli attacchi contro ebrei, sinagoghe, scuole e attività commerciali si sono intensificati in maniera allarmante nel 2023.

La Task Force del J7, creata nel luglio 2023, ha evidenziato come l’ondata di antisemitismo si sia aggravata in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele, evento che ha innescato nuove tensioni e radicalizzazioni nelle società occidentali. Il rapporto parla di un aumento “più che raddoppiato” degli attacchi in alcuni Paesi rispetto all’anno precedente. In particolare, la Germania ha registrato un incremento del 75 per cento tra il 2021 e il 2023, la Francia un drammatico +185 per cento e il Regno Unito un +82 per cento.

Simboli nascosti e identità negate: la paura delle comunità ebraiche

La presidente internazionale dell’Adl, Marina Rosenberg, ha denunciato una tendenza preoccupante: “Molti ebrei in tutto il mondo stanno nascondendo i loro simboli ebraici. Alcuni arrivano a cambiare nome per paura di essere riconosciuti come tali.” Non si tratta solo di numeri e percentuali: il rapporto traccia il ritratto di una quotidianità fatta di paura, intimidazione e rinuncia alla propria identità culturale e religiosa.

Rosenberg ha spiegato come la pressione sia trasversale, e colpisca persone comuni per il solo fatto di essere ebree: “Molestie in strada, aggressioni, vandalismi nei luoghi di culto. Sta accadendo ogni giorno e in molte città occidentali”.

L’antisemitismo si diffonde da destra a sinistra

Secondo l’Adl, la responsabilità dell’impennata antisemita è condivisa da più fronti politici. In Germania, la retorica dell’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD) ha alimentato un clima ostile, contribuendo a sdoganare linguaggi e atteggiamenti discriminatori. Ma non è solo una questione di destra radicale: anche ambienti di estrema sinistra e gruppi islamisti, spesso mascherati dietro slogan filo-palestinesi, sono citati come attori del crescente clima di odio.

“La continua ascesa dell’AfD rappresenta una sfida importante. Il partito agisce come braccio parlamentare degli estremisti, creando un ambiente fertile per gli antisemiti”, si legge nel rapporto. Ma la minaccia, sottolinea Rosenberg, è ormai pervasiva: “Stiamo assistendo a una normalizzazione dell’antisemitismo in tutte le società. Non è più solo un problema marginale, ma trasversale.”

Il rischio di radicalizzazione nei campus universitari

Le università, storicamente luoghi di confronto e dibattito, sono oggi osservate speciali. Nel 2023, ondate di proteste studentesche pro-palestinesi hanno attraversato molti campus, degenerando in alcuni casi in vandalismo, minacce e arresti. A Berlino, un sit-in si è concluso con danni a un edificio universitario e presunte intimidazioni contro il personale: tre studenti stranieri dell’Ue sono stati minacciati di espulsione.

L’Adl critica la debolezza delle istituzioni accademiche nel contrastare queste derive. “La società civile, e in particolare le università, devono fare molto di più per prevenire e condannare l’antisemitismo”, afferma Rosenberg.

Una minaccia alla democrazia, non solo agli ebrei

Oltre alla violenza fisica e verbale, il rapporto mette in luce le conseguenze più profonde del fenomeno. “L’antisemitismo non è solo un attacco agli ebrei: è una minaccia ai valori democratici. È il canarino nella miniera di carbone. Ciò che inizia con gli ebrei, raramente si ferma lì”, afferma Rosenberg. La storia del Novecento insegna che la discriminazione sistemica contro le minoranze è spesso il preludio al crollo delle istituzioni democratiche.

La presidente dell’Adl richiama all’azione tutta la cittadinanza: “Quando qualcuno tace di fronte a un’aggressione antisemita, deve capire che potrebbe essere il prossimo. Che si tratti di immigrati, donne, Lgbtq o altre minoranze: la libertà si difende proteggendo chi è più vulnerabile.”

I numeri della minaccia: migliaia di incidenti registrati in Germania

In Germania, tra il 1° gennaio e il 7 ottobre 2024, la polizia ha registrato oltre 3.200 crimini legati all’antisemitismo. Sebbene il dato rappresenti un leggero calo rispetto al 2023, l’Adl invita alla cautela: secondo il Rias (l’ente di monitoraggio della società civile), sono stati documentati quasi 3.000 episodi tra ottobre e dicembre 2023, e ben 1.383 solo nella prima metà del 2024. Di questi, 21 hanno colpito direttamente luoghi commemorativi ebraici.

Questi dati suggeriscono non solo un elevato livello di atti antisemiti, ma anche una crescente aggressività nei confronti della memoria storica, elemento fondamentale per la costruzione della coscienza democratica europea.