15 Maggio 2007

I pregiudizi antisemiti in aumento in Europa

Fonte:

Corriere della Sera

L’antisemitismo è ancora diffuso in Europa. Lo afferma un sondaggio condotto su 2.714 persone in Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia dall’associazione statunitense Anti-Defamation League (Adl) che monitora i pregiudizi contro gli ebrei nel mondo. Alla domanda «gli ebrei sono più fedeli al Paese in cui vivono o a Israele?», hanno risposto «sono fedeli a Israele» il 60% degli spagnoli intervistati, il 59% dei polacchi, il 51% dei tedeschi, il 48% degli italiani e il 39% dei francesi. L’Adl considera queste risposte un indicatore importante dell’antisemitismo, perché «Hitler cominciò ad accusare gli ebrei di non essere buoni tedeschi, prima di presentare la teoria della supremazia ariana».
Il 32% dei circa 500 italiani intervistati crede in almeno tre delle seguenti affermazioni: gli ebrei sono più fedeli a Israele, hanno troppo potere imprenditoriale o finanziario, parlano troppo dell’Olocausto. Il 18% degli italiani ritiene gli ebrei responsabili dell’uccisione di Gesù. In Italia, però, questi stereotipi sono meno diffusi che in Polonia e Spagna, dove si registra anche un forte aumento del pregiudizio dal 2005. Nei cinque Paesi gli stereotipi antisemiti sono inoltre più comuni tra gli anziani (oltre i 65 anni) e tra chi non ha un’istruzione universitaria.
Abraham Foxman, direttore di Adl, rileva «una significativa correlazione» tra l’atteggiamento verso gli ebrei e gli eventi in Medio Oriente. Il 50% circa degli europei intervistati crede che gli ebrei controllino la politica estera Usa in Medio Oriente (il 44% in Italia, il 53% in Spagna, il 56% in Polonia, il 38% in Francia e Germania). La maggioranza crede che Israele non avesse il diritto di attaccare il Libano la scorsa estate dopo il rapimento di due suoi soldati da parte di Hezbollah (unica eccezione l’Italia, dove il 42% crede ne avesse il diritto, il 40% no). Chiedendo direttamente agli intervistati quanto le azioni di Israele influiscano sulla loro opinione degli ebrei, solo il 17% degli italiani conferma però una correlazione: e quando a questi ultimi viene chiesto se di conseguenza ne abbiano un’opinione peggiore o migliore, meno della metà (il 47%) risponde «peggiore». Di fatto l’Italia emerge come unico Paese in cui la maggioranza degli intervistati (il 53%) afferma che la propria opinione di Israele è positiva (contro il 40% in Francia, il 27% in Germania, il 25% in Polonia, il 18% in Spagna). E nell’ambito del conflitto israelo-palestinese, l’Italia è l’unico Paese dove i simpatizzanti degli israeliani sono più (22%) dei simpatizzanti dei palestinesi (20%). In tutti gli Stati, comunque, la maggioranza (il 28% in Italia) dice di non parteggiare per nessuno dei due campi. La maggioranza considera inoltre Hamas un’organizzazione terroristica e approva la decisione dell’Ue di sospendere gli aiuti al governo palestinese fino a quando Hamas non riconoscerà il diritto all’esistenza di Israele e non rinuncerà alla violenza.

V. Ma