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Cabala

La cabala è l’insieme degli insegnamenti esoterici propri dell’ebraismo rabbinico, già diffusi a partire dal XII-XIII secolo; in un suo significato più ampio, il termine intende quei movimenti esoterici sorti in ambito ebraico con la fine del periodo del Secondo Tempio.

Capro espiatorio

In senso figurato, un “capro espiatorio” è qualcuno a cui è attribuita tutta la responsabilità di malefatte, errori o eventi negativi e deve subirne le conseguenze. La ricerca del capro espiatorio è l’atto di voler identificare irragionevolmente in una persona, un gruppo di persone o una cosa la causa responsabile di gravi problemi, spesso con il celato obiettivo di nascondere le vere cause o i veri colpevoli. La ricerca del capro espiatorio è un importante strumento della propaganda: ad esempio, gli ebrei vennero individuati dalla propaganda nazista come fonte del collasso politico e dei problemi economici della Germania.
La ricerca del capro espiatorio è pericolosa perché solitamente la colpa è attribuita a un gruppo di minoranza, che trova difficile difendersi dalle accuse. Una tattica spesso impiegata è quella di caratterizzare un intero gruppo di individui per la condotta non etica o immorale di un piccolo numero di appartenenti a tale gruppo. È importante ricordare che il capro espiatorio di biblica memoria era una vittima innocente.

Circoncisione (ebr. Berit milah)

Escissione del prepuzio praticata nel corso di una cerimonia in cui viene dato il nome al neonato.
Avviene, salvo problemi di salute, nell’ottavo giorno dopo la nascita. E’ il segno del patto stabilito fra Dio e la discendenza di Abramo (Genesi 17, 11-12).
La cerimonia segna l’ingresso dell’individuo maschio all’interno del Popolo di Israele, ed è prescritta anche per i convertiti all’Ebraismo.

Colori nazisti (nero, bianco e rosso)

I nazisti usavano intenzionalmente il design grafico e il colore in modi che oggi potremmo chiamare “branding” (processo effettuato dalle imprese per differenziare la propria offerta da altre analoghe, utilizzando nomi o simboli distintivi). Adolf Hitler creò lui stesso la bandiera, prendendo in prestito i colori dell’Impero tedesco caduto alla fine della prima guerra mondiale, e rifiutando implicitamente la democrazia richiamandosi all’autoritarismo. I colori e il design compaiono in innumerevoli bandiere, manifesti, bracciali e altre insegne naziste, trasmettendo falsamente la continuità tra il “glorioso” passato imperiale e il regime nazista. Hitler scrisse: “In rosso vediamo l’idea sociale del movimento, in bianco l’idea nazionalista, nella svastica la missione della lotta per la vittoria dell’uomo ariano”.

Comunisti ebrei

Negli anni ’20 e ’30, i nazisti venivano, in parte, definiti dalla loro opposizione al comunismo. Dopo la rivoluzione bolscevica del 1917 in Russia, la Germania sembrava vulnerabile alla diffusione del comunismo, in particolare dopo una rivolta comunista a Berlino. Il governo democratico di Weimar era instabile e la sua economia era allo sfascio. Nella loro lotta contro socialisti e comunisti, fascisti e altri gruppi di destra sfruttarono il fatto che alcuni importanti comunisti fossero ebrei per sfruttare l’antisemitismo per la loro causa. I falsi legami di lunga data tra ebrei e comunismo sottolineavano anche le teorie di cospirazione antisemite sulla dominazione ebraica globale.

Cospirativismo

In senso ampio, la parola cospirativismo designa l’atteggiamento di rimettere in causa abusivamente la spiegazione comunemente ammessa di alcuni fenomeni sociali o eventi significativi in favore di un racconto esplicativo alternativo, che postula l’esistenza di una cospirazione e denuncia individui o gruppi che sono presumibilmente coinvolti.
“abusivamente”: il racconto proposto si libera dalle regole elementari del ragionamento scientifico, in particolare escludendo sistematicamente gli elementi che sarebbero di natura tale da contraddirlo o – quando consentono di esaminarlo – omettendo di confutare in modo soddisfacente.
“postula”: la cospirazione non è mai dimostrata.
Teoria del complotto e cospirativismo. Conviene distinguere tra “teoria del complotto” e “cospirativismo”, sovente intesi, a torto, come sinonimi. Una teoria del complotto è un racconto circonstanziato mentre il cospirativismo è una forma di conversazione. Più precisamente, la forma di conversazione fornisce la struttura narrativa a tutte le teorie del complotto. Inoltre, il discorso cospirativista possiede una struttura molto vicina al discorso negazionista al quale però non può venire completamente assimilato poiché non ha la vocazione di negare l’evidenza di un avvenimento ma di spiegarlo in maniera differente.
La teoria del complotto tende a sottrarsi alla confutazione; infatti, qualsiasi prova tesa a dimostrare che un complotto non esiste si trasformano in altrettante prove che esiste .
Nelle teorie cospirativiste tutto è legato, il complotto non lascia posto al caso, ogni atto avrà una conseguenza prevista, e dietro a ciò che crediamo di vedere c’è un mondo clandestino in cui agiscono i cospiratori.

Crimine d'odio (Hate Crime)

Un crimine d’odio è un atto criminale contro una persona o una proprietà in cui l’autore sceglie la vittima per razza, religione, origine nazionale, etnia, orientamento sessuale, disabilità o genere, reali o percepiti. Il crimine d’odio e l’incitamento all’odio (hate speech) non sono sinonimi e la maggior parte degli incitamenti all’odio non sono crimini d’odio.

Cyberhate

Il termine Cyberhate designa l’uso di ogni tecnologia elettronica per diffondere informazioni antisemite, razziste, xenofobe, terroristiche ed estremiste.

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Deicidio

Il deicidio ebraico è la convinzione che gli ebrei siano i responsabili per l’omicidio di Gesù e, per estensione, di Dio. Questo deriva dalle varie narrazioni cristiane evangeliche che sostengono che Gesù fu processato e crocifisso dagli ebrei. Ciò ha portato molti Cristiani a credere che fosse loro dovere punire continuamente gli ebrei, e che la sofferenza ebraica fosse la volontà di Dio. Inoltre, molti pensavano che l’ “arretratezza” ebraica fosse confermata dalla superiorità della fede cristiana. Di conseguenza, le sofferenze continue del popolo ebraico erano diventate una legittimazione per la Chiesa. Accusare gli ebrei divenne una priorità invece di un mero pregiudizio culturale. Incredibilmente, la Chiesa Cattolica non prese le distanze dall’accusa del Deicidio ebraico fino al Concilio Vaticano II, nel 1965.

Deicidio accusa

Falsa accusa che vede gli ebrei come responsabili dell’uccisione di Gesù.