31 Luglio 2015

Nuovi atti di antisemitismo contro Emanuele Fiano

Luogo:

Milano

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Maurizio Giannattasio

«Ospita Fiano» ex terrorista vuole boicottare Radio Popolare

Nella classifica della vergogna, la posizione della pagina Facebook che chiede di boicottare Radio Popolare perché ha intervistato Emanuele Fiano, deputato Pd e candidato alle primarie del centrosinistra per le comunali di Milano dei 2016, meriterebbe uno dei primi posti in classifica. «Emanuele Fiano è un sionista — scrive l’autore della pagina, Francesco Giordano, già condannato a 21 anni di carcere per l’omicidio di Walter Tobagi, sostenitore della causa palestinese —esponente di destra del Pd, partito razzista (Cie), guerrafondaio». Ma se esistesse veramente quella classifica, il primo posto in assoluto lo meriterebbe tal Leibnitz 008 che aderendo all’iniziativa, scrive: «Pur di far carriera si laverebbe col sapone fatto coi suoi parenti». Per la cronaca, Lele Flano è figlio di Nedo Fiano, deportato a 18 anni ad Auschwitz con tutta la famiglia. Nedo fu l’unico sopravvissuto, tutti i suoi cari vennero sterminati dai nazisti. Alla miseria del signor Leibnitz 008 si aggiunge quella di L. C.: «Probabile. Ma bisogna ricordarglielo ogni tanto…». Alle prime avvisaglie della tempesta responsabili del sito hanno fatto sparire i due post. Così come è sparita la foto dei redattori di Radiopop messi alla gogna come fiancheggiatori. Giordano prende di mira un altro candidato alle primarie, Pierfrancesco Majorino. La pagina si chiama «Non vogliamo Fiano sindaco».Con l’aggiunta: «E nemmeno Majorino… siamo di sinistra, non israeliani». «Qualcuno sta riaprendo i tombini delle fogne nella campagna elettorale — replica Fiano — Ricevo messaggi, leggo appelli e mi segnalano post che da un lato attaccano il mio e altrui essere ebreo, con i più classici stereotipi dell’antisemitismo di matrice nazista, fascista e dell’estremismo di sinistra filopalestinese. Chiedono ci sia tolto il diritto di parola. Un classico. Io semplicemente non ci sto, non accetterò di scendere a questo livello, la discussione non può essere intorno a quanto dicono questi nipotini di Hitler». Anche Radiopop con il direttore Michele Migone replica al boicottaggio: «Noi siamo nati per essere liberi e indipendenti e tali rimarremo. Fiano e Majorino saranno sempre nostri graditi ospiti. A loro la nostra totale solidarietà». Come quella del Pd con Lorenzo Guerini e Piero Fassino: «La considero — dice il sindaco di Torino — una vergogna e un’indecenza che dimostra solo la miseria umana e l’abisso morale in cui vivono coloro che diffondono certe espressioni».