27 Dicembre 2017

Youpi, nota rivista francese per l’infanzia, sostiene che Israele non sia un «vero paese»

Fonte:

Il Foglio

Il negazionismo insegnato ai bimbi

Youpi, rivista francese per i piccoli, ha scritto che Israele non è “un paese vero”

Israele, come la Corea del nord, non sarebbe un “vrai pays”, un paese vero e proprio. E’ quanto ha sostenuto la celebre rivista francese per bambini Youpi, che nel suo ultimo numero ha pubblicato una cartina geografica del mondo con la seguente legenda: “Questi 197 paesi, tra cui la Francia, la Germania e l’Algeria, sono chiamati stati. Ne esistono anche altri, ma tutti gli altri paesi del mondo non sono d’accordo per dire che sono dei paesi veri e propri (per esempio lo stato di Israele e la Corea del nord)”. La prima ad accorgersi dello scivolone negazionista del magazine è stata l’ambasciatrice israeliana in Francia, Aliza Bin Noun, che su Twitter si è detta “scioccata da questa menzogna insegnata ai bambini”. “Una tale retorica non può che incitare all’antisionismo, indissociabile dall’antisemitismo, come ha ricordato il presidente francese Emmanuel Macron”, ha tuìttato la diplomatica. Subito, contro la cartina geografica presentata da Yuopi ai bambini sotto forma di quiz, ha alzato la voce anche il Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia), che ha chiesto e ottenuto il ritiro dalle edicole del numero. “E’ una contro verità storica detta a dei bambini dai 5 ai 10 anni. Mi sono premurato di scrivere al caporedattore del magazine e al presidente del gruppo Bayard in merito a questo errore flagrante che appariva nel numero, chiedendogli di ristabilire la verità delle cose”, ha dichiarato Francis Kalifat, presidente del Crif. La richiesta è stata accolta, e nei chioschi francesi, a gennaio, non ci sarà Youpi. Ma chi è abbonato alla rivista, riceverà comunque a domicilio il numero con la cartina che nega l’esistenza di Israele. “Non possiamo annullare le spedizioni”, ha detto la portavoce della divisione jeunesse di Bayard, senza precisare il numero di persone che riceverà la pubblicazione. Il presidente della casa editrice, Pascal Ruffenach, si è scusato per la “maladresse”, affermando che non c’era alcuna intenzione di “negare l’esistenza dello stato di Israele” e che nel prossimo numero sarà pubblicata una rettifica assieme a un articolo esplicativo sulla storia di Israele.