20 Gennaio 2015

Striscioni antisemiti, condannati esponenti di Militia

Fonte:

ANSA

Striscioni contro ebrei e politici, condanna a 6 di Militia

Antisemitismo: Militia, ebrei Roma, risarcimento al Gemelli

Tra il 2008 e il 2011 comparvero, in varie zone di Roma, striscioni che prendevano di mira la comunità ebraica ed alcuni rappresentati delle istituzioni. Per queste azioni sei appartenenti al movimento di estrema destra Militia sono stati condannati dalla seconda sezione penale del tribunale di Roma. L’accusa era di apologia del fascismo e violazione della legge Mancino. Condannato ad un anno e mezzo di reclusione a Daniele Gambetti e Giovanni Ricotta Barbati, dieci mesi a Massimiliano De Simone e otto mesi a Valerio Moda. Nei confronti di Stefano Schiavulli e Maurizio Boccacci inflitta la condanna rispettivamente a un anno e quattro mesi e a un anno in continuazione con una condanna del 26 novembre del 2012 per la ricostituzione del disciolto partito fascista. Assolto, invece, per non aver commesso il fatto, Giuseppe Pieristé. Il tribunale ha riconosciuto il reato di associazione per delinquere nei confronti di Schiavulli, Boccacci, Moda e De Simone. Disposto un risarcimento danni pari a 7000 euro per la Comunità Ebraica e una provvisionale di 10mila euro al ministero dell’Interno, salvo danni da liquidarsi davanti al giudice civile. Per questa vicenda altri due imputati avevano patteggiato la pena fino ad otto mesi di reclusione. Si tratta Giuseppe Tetti e Andrea Cessari, mentre per Alessandro Dessì è stato dichiarato il non doversi procedere. Gli imputati sono accusati di aver diffuso idee fondate sull’odio etnico e razziale. Secondo quanto accertato dalla procura, gli appartenenti alla organizzazione avevano preso di mira alcune personalità della politica nazionale tra i quali  l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, gli ex presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, con striscioni, manifesti e scritte offensive apparse in più punti della capitale. Tra gli ‘obiettivi’ dell’organizzazione anche l’ex presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici.La Comunità ebraica di Roma sottolinea che «la sentenza è una vittoria nella lotta all’antisemitismo, alla xenofobia e al negazionismo, e da una parte ci aiuta a fare Giustizia ma dall’altra ci insegna quanto ancora l’Italia debba lavorare per fare i conti con i rigurgiti del fascismo e dell’intolleranza. Anche per questo ribadiamo la necessità di una legge sul negazionismo della Shoah. Con questo processo la Comunità Ebraica di Roma sarà risarcita con 7.128,00 euro, una cifra simbolica per ricordare le 7.128 vittime della Shoah italiana. I soldi del risarcimento saranno devoluti al reparto oncologico del Policlinico Gemelli di Roma».

«La sentenza di condanna nei confronti degli esponenti del movimento Militia è una vittoria nella lotta all’antisemitismo, alla xenofobia e al negazionismo. Con questo atto il Tribunale di Roma aumenta le pene già pronunciate il 26 novembre 2012, in particolare nei confronti dei leader del movimento Maurizio Boccacci e Stefano Schiavulli». È il commento della Comunità Ebraica di Roma in un comunicato. «Il neofascismo, la xenofobia, l’antisemitismo anche quando è travestito da antisionismo e l’odio nei confronti del prossimo sono tumori da estirpare dalla nostra società. Oggi abbiamo compiuto un passo in avanti e per questo dobbiamo ringraziare il pubblico ministero Luca Tescaroli e le forze di polizia che hanno lavorato alle indagini e che ogni giorno mettono rischio la loro incolumità; ringraziamo il collegio giudicante che con il suo Presidente è riuscito a cristallizzare nella sua sentenza l’opera criminale dei condannati, come ringraziamo il nostro avvocato che coraggiosamente ha difeso la Comunità Ebraica di Roma parte civile nel processo». «Siamo a una settimana dal Giorno della Memoria e dal Tribunale penale di Roma si alza un grido di verità contro chi propaga odio in Italia, contro tutti quelli che si adoperano nel negazionismo della Shoah. Questa sentenza – si legge – da una parte ci aiuta a fare Giustizia ma dall’altra ci insegna quanto ancora l’Italia debba lavorare per fare i conti con i rigurgiti del fascismo e dell’intolleranza. Anche per questo ribadiamo la necessità di una legge sul negazionismo della Shoah che possa debellare quella feccia che tenta non solo di offendere la Memoria ma anche di portare avanti la disumana opera del nazismo». «Con questo processo – conclude la nota – la Comunità Ebraica di Roma sarà risarcita con 7.128,00 euro, una cifra simbolica per ricordare le 7.128 vittime della Shoah italiana. I soldi del risarcimento saranno devoluti al reparto oncologico del Policlinico Gemelli di Roma».