17 Febbraio 2016

Sospensione della candidatura di Antonio Caracciolo

Fonte:

Il Messaggero – Corriere della Sera edizione di Roma

Autore:

Stefania Piras – Alessandro Capponi

M5S: complotto per favorirci

E a Roma via il negazionista

Roma. Arrivano le prime stroncature sugli aspiranti candidati M5S al Campidoglio. Il primo a essere bocciato è Antonio Caracciolo, 65 anni, professore alla Sapienza di Filosofia del diritto. Nel 2009 fu subissato di critiche quando pronunciò frasi sulle camere a gas «verità da verificare». L’università aprì un procedimento disciplinare. Fu poi prosciolto con formula piena. Caracciolo è una vecchia conoscenza del Movimento 5Stelle, attivista dal 2012, ha espresso il suo rifiuto per una legge che istituisce il reato di negazionismo dell’Olocausto degli ebrei. Pensiero che peraltro ribadisce in chiaro nella sua autocandidatura, visibile nel sito delle Comunarie M5S.

LA RUBRICA

Nei giorni scorsi Caracciolo aveva pure risposto entusiasta all’apertura di una rubrica di politica estera da parte del deputato grillino Manlio Di Stefano. Caracciolo offre i suoi spunti di riflessione su “Questione sionista e Vicino Oriente” e Di Stefano gli controbatte: «Ottimo Antonio». Così lo staff milanese di Casaleggio avvertito della bufera ha deciso di spedire una mail all’interessato sospendendolo dalla corsa elettorale. Il punto è che appena tre persone, nel tempo libero, si sono occupate delle preselezioni dei candidato che sono finite nei 199 video diffusi l’altro ieri. Tra questi la deputata Roberta Lombardi, una di quelle che conosce meglio il tessuto dell’attivismo romano. E però dal suo staff si giustificano così: «Non possiamo mica googlare tutti i nomi». E infatti, non sono escluse altre sospensioni: tre candidati sono in bilico per precedenti esperienze politiche. È andata peggio ai 15 attivisti napoletani che sono stati espulsi perché accusati di aver partecipato a un gruppo segreto su Facebook “Napoli Libera” con lo scopo di manipolare l’esito del Meet Up Napoli, in vista delle amministrative. Ma la giornata di ieri si è distinta anche per una dichiarazione della senatrice romana Paola Taverna. Intervistata da radio Cusano Campus, ha dichiarato: «Ho pensato che potrebbe essere in corso un complotto per far vincere il Movimento Cinque Stelle a Roma. La scelta di Bertolaso mi ha lasciato perplessa tanto quanto quella di Giachetti. Diciamocelo chiaramente, questi stanno mettendo in campo dei nomi perché non voglio vincere Roma, si sono già fatti i loro conti». Poi ha aggiustato il tiro visto la pioggia di commenti arrivati. Non si placa intanto la guerra intestina alle Comunarie appena avviate. Marcello De Vito è in campo a 360 gradi e annuncia eventi in pubblico questa settimana. Più defilati e rispettosi del silenzio elettorale sono gli altri tre consiglieri uscenti: Daniele Frongia, Enrico Stefano e Virginia Raggi, il cui video è stato molto apprezzato dagli addetti alla comunicazione del M5S, che hanno un filo diretto con la Casaleggio associati.

Il presidente della comunità ebraica Ruth Dureghello «Prof negazionista segnale preoccupante, giusto escluderlo»

«Bene, è un segnale importante: non per la comunità ebraica ma per tutta la società». Ruth Dureghello, il presidente della comunità ebraica di Roma, accoglie con sollievo la notizia dell’esclusione dalle cosiddette «comunarie M5S» di Antonio Caracciolo, il ricercatore di Filosofia del diritto della Sapienza che nel 2009 definì la Shoah «una leggenda» prima di finire davanti al Consiglio universitario nazionale per un procedimento disciplinare. Nel presentare la candidatura, l’altro giorno, ha detto di «essere stato prosciolto con formula piena»: evidentemente, non gli è bastato. «La libertà di opinione è importante – hanno spiegato dal M5S – ma ci sono drammi nella nostra storia su cui non si possono avere dubbi. L’olocausto è uno di questi».

Ruth Dureghello, ma la scelta non è tardiva ? Fino a metà giornata di oggi, quindi, il Movimento cinque stelle non sapeva chi fossero i candidati?

«Possiamo anche ammettere che non lo sapessero fino a oggi… Ciò che è certo è che i giornali prima e i social dopo, da Facebook a Twitter, ne hanno parlato moltissimo: ecco, diciamo che le nuove tecnologie hanno fatto ricordare ai vertici del movimento chi fosse questo signore…».

Ha definito questa decisione del Movimento «un segnale importante». Perché?

«Perché avere come candidato un negazionista sarebbe stato un segnale terribile, e non per la comunità ebraica ma per la nostra democrazia: sempre, m a soprattutto in questa fase storica così poco serena . E poi credo che fosse un dovere del Movimento Cinque stelle mandare un messaggio chiaro e inequivocabile : non sto parlando del singolo candidato , sto dicendo che il Movimento aveva il dovere di dire chiaramente a quali valori fa riferimento, a quali prinicipi si ispira».

Come aveva accolto la candidatura del prof negazionista?

«Pensando che il negazionismo indebolisce le istituzioni, e che gli elettori dovevano tenere bene a mente ciò che era successo. Voglio essere chiara: non sto esprimendo giudizi sulle persone e non ho preclusioni di sorta verso questo o quel partito. Però se non viene dalla politica la difesa di certi ideali e di certi valori, da chi deve venire?».