27 Aprile 2015

Raduno neofascista al cimitero di Musocco a Milano in occasione del 25 aprile

Fonte:

Corriere della Sera edizione di Milano

Autore:

Paola D’Amico

Musocco raduno di 350 naziskin

Issata la bandiera repubblichina

Denuncia di Anpi e Zona 8: avevamo avvertito del blitz, nessun controllo

Il vessillo con l’aquila argentea della Repubblica sociale Italiana viene issato al Campo 10 del Cimitero Maggiore. Altre bandiere con simboli e loghi del ventennio fascista su ognuna delle mille croci del «Campo dell’Onore», così ribattezzato dai militanti di Casapound e Lealtà e Azione, gli affiliati agli Hammerskin. Ci sono anche bambini tra i 350 che marciano e fanno il saluto romano. Sono le 10 del 25 Aprile. La cerimonia prosegue senza interruzioni, sotto lo sguardo allibito di molti cittadini.

Al Campo 10 sono sepolti i caduti della Rsi e i volontari italiani delle Ss. Ci fu polemica quando, nel 2004, dopo aver presenziato al Campo della Gloria, dove sono sepolti i partigiani, l’ex sindaco Gabriele Albertini, si tolse la fascia tricolore e si recò al Campo 10, sulla tomba di Carlo Borsani, repubblichino ucciso dai partigiani. Un gesto che Albertini continuò a fare, ripetendo che «sono inutili le bandiere della pace se non si è in grado di rispettare i caduti della parte avversa». Ma quella di sabato è tutta un’alta storia.

Per questo, il presidente di Zona 8, Simone Zambelli, e la coordinatrice delle sezioni dell’Anpi locale, Antonella Barranca, ieri hanno presentato un esposto-denuncia alla Procura. «Le incursioni dei militanti di estrema destra ci sono state, in passato, mai però nel giorno della Liberazione. Ed è evidente «che si tratta di una provocazione», spiega Zambelli. A preoccupare è anche il fatto che le due organizzazioni, per la prima volta, «si sono presentate insieme al Campo 10», aggiunge Zambelli, tappezzandolo anche con volantini affissi agli alberi. «A nostro avviso si tratta di atti previsti e puniti dalla legge Mancino. Si è fatto uso di bandiere, loghi e simboli del ventennio fascista e di altri strumenti della propaganda nazifascista. Si evincono riferimenti a date e personaggi e fra i simboli spicca quello della Repubblica di Salò costituita con l’aiuto e la cooperazione dell’occupante nazista».

La notizia dell’appuntamento circolava nel web. «Avevamo avvertito l’assessore Franco D’Alfonso, chiedendo un controllo del Cimitero — spiega Antonella Barranco — e, francamente, contavamo su un divieto di questi raduni. Hanno addobbato le tombe e issata sul pennone la bandiera con l’Aquila». Poi, schierati in assetto militare, il saluto romano e il rituale. Tra lo sguardo attonito di chi si trovava al cimitero Maggiore per un funerale. Ma anche di anziani che s’erano recati al campo della Gloria.

«Non è tollerabile e troviamo scandaloso che il 25 Aprile diventi una data celebrativa per i movimenti neonazisti», commentano alcuni anziani del quartiere, Quarto Oggiaro, dove entrambe le due organizzazioni hanno messo radici da un paio d’anni. «Lo scorso anno fu esposto lo stesso stendardo con l’Aquila argentea e rimase così per mesi. Nonostante le nostre proteste e quelle di alcuni consiglieri comunali», conclude la coordinatrice dell’Anpi di zona 8. «Vorremmo più attenzione da parte di chi deve vigilare».

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