22 Febbraio 2017

Roma, presenza di esponenti della destra radicale nella manifestazione di protesta condotta da ambulanti e taxisti

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Rinaldo Frignani

Dall’estrema destra agli ultrà

I violenti in piazza con il tirapugni

Gli infiltrati tra gli ambulanti in cerca di consensi. I legami con i Forconi

ROMA I cori non sono proprio quelli di una manifestazione. Più che in piazza sembra di stare in curva. All’Olimpico, o quasi più al San Paolo, a giudicare dallo striscione che fino a sera campeggiava sotto il Bersagliere di Porta Pia: «Taxi Napoli». Che nemmeno i tassisti romani più tifosi sono riusciti a far togliere. L’impronta ultrà sull’invasione di ambulanti e tassisti che hanno paralizzato Roma per un’intera giornata. Ma anche quella politica sulla quale la Digos indaga per capire il livello di infiltrazione dell’estrema destra nei sit-in e nei cortei fra Montecitorio, Fontana di Trevi, via del Tritone e ministero dei Trasporti. Gli investigatori diretti da Mauro Fabozzi partono con le loro considerazioni dai due arresti di ieri per resistenza e violenza a pubblico ufficiale: Giuliano Castellino, 40 anni, storico leader prima del «Popolo di Roma», poi dirigente della Destra e segretario romano di Fiamma Tricolore, capo del Movimento sociale europeo e adesso di «Roma ai romani», sigla vicina a Forza Nuova, e il suo vice Claudio Ciaburro (38). «Non era successo niente fino a quando non si sono palesati insieme con un gruppo di attivisti fra gli ambulanti che protestavano», sottolinea chi indaga: il sospetto è che la mobilitazione di ieri possa essere un nuovo fronte dove cercare consensi, dopo quello delle occupazioni di immobili per dare un alloggio ai senza casa — sull’impronta di quanto da anni fanno i movimenti legati ai centri sociali — e anche quello del tifo ultrà all’Olimpico, soprattutto romanista, in agitazione per la questione delle barriere nelle curve. Fra le ultime iniziative, al grido «Prima gli italiani», c’è il blitz di fine gennaio al Trullo per impedire a una famiglia di egiziani, legittimi assegnatari, di prendere possesso di una casa Ater occupata da una giovanissima coppia di romani (lei, 17 anni, incinta al sesto mese). «Non molleremo di un centimetro», aveva annunciato Castellino, già pronto a occupare il FerrHotel alla stazione Tiburtina, scelto come nuovo centro d’accoglienza per migranti. Assolto da un’accusa di spaccio di droga all’inizio del 2015 (un etto di cocaina «per uso personale» e 30 petardi da stadio), il suo nome è legato alle proteste dei Forconi, alle manifestazioni in ricordo del boia delle Ardeatine Erich Priebke, all’incursione in Campidoglio — con saluti romani e «boia chi molla» — contro la sostituzione del logo di Roma Capitale con quello scelto dall’allora sindaco Ignazio Marino «Rome&You». Nel 2015 ha capeggiato, con altri leader di estrema destra, la rivolta contro l’arrivo di migranti in un centro d’accoglienza a Casale di San Nicola, sulla Cassia. Alla fine dell’anno scorso invece è stato arrestato sempre fuori dal Campidoglio per scontri con la polizia durante un sit-in di abitanti sotto sfratto all’Ardeatino. Ieri, infine, l’ultima provocazione ai poliziotti, fuori dalla sede del Pd: Tricolore in una mano, megafono nell’altra. La carica degli agenti lo ha travolto. Nelle fotografie che hanno fatto il giro del mondo lo si vede a terra, con un giovane in mimetica e il tirapugni che gli fascia una mano che cerca di aiutarlo a rialzarsi. È Domenico Ciammetti, 30 anni, ambulante romano ex simpatizzante di CasaPound, tifoso della Lazio: è stato denunciato dagli agenti del commissariato Trevi per possesso di arma impropria con un trentenne napoletano e altri due manifestanti, sorpresi a lanciare petardi ad alto potenziale (in totale ieri ne sono stati fatti esplodere più di cinquanta) durante il presidio a Montecitorio. Il primo è l’uomo che ha mandato in frantumi le finestre di palazzo Macchi di Cellere, un gioiello del Settecento a due passi dal Parlamento. Anche loro sarebbero vicini ad ambienti ultrà in trasferta nella Capitale per le manifestazioni di ieri. Potrebbero tornare il prossimo 15 marzo.