14 Maggio 2016

Post con contenuti neofascisti pubblicati su Facebook da un candidato alle elezioni municipali di Roma

Fonte:

la Repubblica edizione di Roma

Autore:

Alessandra Paolini

“Quel candidato della Lega inneggia al Regime, lasci”

Lettera alla Comunità Ebraica: “Su FB Andrea Signorini fa il saluto romano”

Renato Zero saluta i suoi sorcini: la mano è tesa, il braccio alzato. Casualità dei gesti. certo. Ma Andrea Signorini — candidato da Giorgia Meloni nella lista “Lega, noi con Salvini “al II municipio— interpreta il gesto come un saluto romano. L’occasione è ghiotta e Facebook una bella vetrina: ecco la foto del cantante versione Mussolini sul suo profilo con tanto di didascalia “Renato uno di noi”. Ma non è l’unico scatto inquietante sulla pagina Fb di Signorini. E così è partita la denuncia di un lettore di Repubblica indirizzata alla comunità ebraica romana, al presidente e all’Osservatorio antisemita. “ll profilo Facebook del candidato è colmo di saluti nazi fascisti — scrive il signor Sonnino — ma soprattutto di sedicenti accuse sul coinvolgimento degli Israeliti e della comunità francese negli attentati di Parigi. Inoltre dispensa auguri di morte ad un presidente di una squadra di calcio (Lotito, ndr). Vorrei chiedervi di avere chiarimenti da Matteo Salvini, fresco di visita in Israele, dichiarandosi vicino a noi e che poi ha riempito le sue liste di fascisteria ben nota a Roma. Salvini stavolta faccia un gesto ritirando questo individuo, nel rispetto dei nostri morti e della sofferenza che il nazifascismo ha recato a Roma.. Il candidato Signorini si difende. « Il mio era uno sfottò — spiega — tutti sanno che Zero non è di destra. ma io sono un fan e ho pubblicato apposta quella foto. Sono cresciuto nel Msi nella sezione di Monte Mario, ma non faccio un saluto romano da quando avevo 15 anni. E ora ne ho 42… Ho già fatto l’assessore al commercio nella scorsa amministrazione e dei negozianti ebrei di via Eritrea sono grande amico». Ma sugli auguri malauguranti nei confronti del presidente della Lazio non cerca vie di fuga: «È vero, sono laziale e ce l’ho a morte con Lotito.»