21 Aprile 2017

Messaggio della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in occasione della festa della Liberazione

Fonte:

Moked.it

Autore:

Noemi Di Segni

“Brigata Ebraica e Liberazione,

ricordiamo tutti i nostri eroi”

In prossimità delle celebrazioni per il 25 Aprile, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha diffuso il seguente messaggio:

«Ci avviciniamo al 25 Aprile, ad una nuova celebrazione della festa della Liberazione, nelle diverse piazze e città, da vivere con intensità ed attenzione.

Una ricorrenza che più di altre ci ricorda la centralità del valore più prezioso di cui disponiamo e che ci è stato dato in dono, che ci ha accompagnato per oltre 70 anni di democrazia, grazie al coraggio e all’eroismo di chi seppe dire no alla dittatura.

Ricordiamo la liberazione dall’occupazione dal nazi fascismo, prolungatosi per diversi decenni fino al ’45, per riaffermare l’identità e l’indipendenza italiana.

Liberazione – il non essere più oppressi e segregati – concetto ben diverso dalla libertà. Quest’ultima non presuppone l’assenza di ogni vincolo e di anarchia, ma al contrario, assunzione di regole e responsabilità, delle istituzioni e dei singoli, in una società che intende riconoscere il valore di ciascun individuo e ciascun credo.

Un messaggio quanto mai attuale e da trasmettere ai giovani che non hanno mai visto né vissuto una guerra – la vera guerra che uccide veramente – in un momento in cui nuove terribili minacce di odio, oblio, e negazione dei diritti fondamentali si affacciano sul nostro presente e gettano un’ombra sempre più cupa sul loro futuro.

Il 25 Aprile è festa e rievocazione dei momenti finali della vittoria ma, soprattutto, di reale conoscenza e ferma consapevolezza di quanto accaduto nei lunghi interminabili anni di guerra contro i regimi nazifascisti.

Questo è il 25 Aprile al quale le Comunità ebraiche italiane partecipano accoratamente.

È una data che evoca delle scelte ben precise ed è bene rimarcarlo: da una parte chi lottò per affrancare il paese e l’Europa intera, dall’altra chi si impegnò per prolungare in tutti i modi sofferenze e atrocità e ancora, e purtroppo, gli indifferenti.

Tra coloro che hanno lottato per la liberazione, fondamentale il ricordo dei Partigiani, tra i quali molti nostri correligionari, centinaia e centinaia per lo più giovani e giovanissimi, cosi come il ricordo dei combattenti della Brigata ebraica. Oltre 5mila eroici volontari giunti dall’allora Palestina (dove oggi sorge lo Stato di Israele), a quel tempo sotto mandato britannico, che furono artefici, nel nostro Paese, di alcune azioni militari di importanza strategica al fianco delle Forze alleate.

Chi nega ai rappresentanti e discendenti della Brigata il diritto di sfilare, con serenità e sicurezza, insieme alle associazioni partigiane disattende alla propria missione, si pone inequivocabilmente fuori dalla Storia o ne racconta una diversa. Lo stesso vale per chi, a nome dei partigiani tutti, incoraggia la partecipazione di gruppi e forze che non solo ignorano quella vicenda e ne sono temporalmente totalmente estranei, ma addirittura le contrappongono simboli e drappi un tempo al fianco di Hitler nel progetto di annientamento del popolo ebraico.

Con rammarico prendiamo atto di scelte, come quelle dell’Anpi di Roma, volte al riconoscimento di ogni istanza e rivendicazione strumentalmente legate all’attualità e ad altri conflitti che nulla hanno a che vedere con il passato che siamo chiamati a celebrare.

Non è questo il 25 Aprile al quale le Comunità ebraiche italiane intendono partecipare.

Sono incoraggianti invece i segnali che ci arrivano da diverse città d’Italia e da Milano, città medaglia d’oro alla resistenza, dove da molti anni le Istituzioni, l’Anpi e altre ammirevoli associazioni fanno fronte comune a difesa della memoria collettiva, riconoscendo anche quella della Brigata Ebraica, nel più importante corteo nazionale, e nel quale sarà presente il gonfalone dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Ricorderemo il contributo della Brigata Ebraica, assieme a moltissimi ragazzi che accompagneranno quest’anno la delegazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il prossimo Primo maggio mattina a Piangipane (Ravenna), presso il cimitero di guerra dove riposano quanti, in quell’impresa, sacrificarono la loro vita per donare la libertà a tutti gli italiani.

Per tutto ciò, salutiamo con riconoscenze l’iniziativa legislativa in via di approvazione di assegnare ai combattenti della Brigata la medaglia al valore militare, e parteciperemo con orgoglio e senza temerarietà alle celebrazioni di questo nuovo appuntamento con la nostra storia.»