29 Gennaio 2017

Manifestazione di solidarietà dopo l’episodio di antisemitismo contro la pietra d’inciampo dedicata a Dante Coen

Fonte:

Corriere della Sera edizione di Milano

Una catena di 5 mila persone per dire no all’antisemitismo

Risposta alla pietra di Coen imbrattata. Nel corteo la figlia, Orlando e Sala. Volantini dei neonazisti del Nsab

Cinquemila persone per una catena umana lungo i due chilometri che separano la casa di Dante Coen, deportato ad Auschwitz e poi ucciso a Buchenwald, dal Memoriale della Shoah in stazione Centrale: Milano ha risposto così, col filo rosso di una lunghissima catena umana, alla vernice nera gettata settimana scorsa sopra la pietra d’inciampo dedicata proprio a Coen. Alla testa del corteo, filo rosso in mano, c’erano ieri pomeriggio Ornella Coen («Sono commossa dalla risposta delle città. Oggi non ci sentiamo soli», ha detto la figlia di Dante), il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il sindaco Giuseppe Sala, seguiti da moltissimi cittadini scesi in piazza per l’iniziativa organizzata dal Municipio 3 «Nessuno tocchi le pietre della memoria». Numerose le adesioni arrivate alla manifestazione, a partire da quella della comunità ebraica, dall’Anpi, dalla Diocesi ambrosiana e dai partiti come Pd e Forza Italia. «È importante che di fronte a un gesto come questo ci sia stata una reazione immediata in modo che chiunque pensi di cancellare una testimonianza del genere ottenga l’effetto contrario: non solo non cancella nulla ma riafferma l’esigenza di ricordare», ha detto il ministro Andrea Orlando: «Sentiamo riecheggiare sinistramente parole d’ordine antisemite o xenofobe e si lasciano passare accenti carichi di violenza. Tutto questo non porta a nulla di buono ed è importante che di fronte a un gesto simile ci sia una reazione di piazza pronta e civile». «È importante che Milano continui a dare il suo esempio e, quando la chiami alla mobilitazione, risponde sempre — ha aggiunto il sindaco Sala —. È importante ribattere colpo su colpo a modo nostro, con garbo ed educazione, ma appena succede qualcosa che è un calcio al nostri valori, bisogna rispondere immediatamente». E Milano oggi ha risposto da città medaglia d’oro della Resistenza». Allarme, quello lanciato dal ministro Orlando, che appare purtroppo non infondato: proprio nel giorno della mobilitazione sono tornati a dar notizia di sé i neonazisti del «Nsab», acronimo in tedesco del partito di Adolf Hitler, attraverso un volantino antisemita raffigurante un Pinocchio israeliano e le presunte bugie sull’Olocausto.