15 Gennaio 2017

Manifestazione della destra radicale all’Arco della pace

Fonte:

La Repubblica edizione di Milano

Autore:

Paolo Berizzi

Slogan estremi e bandiere così l’onda nera profana l’Arco della Pace

Alla fine, spente le torce e deposte le bandiere, dopo che Fiore ha arringato la folla richiamando i «sacri valori della cristianità» e «dell’ orgoglio nazionale», dopo tante polemiche resta una certezza un palcoscenico così i neofascisti non se lo dimenticheranno. Forse non se lo sarebbero mai nemmeno sognati. L’Arco della Pace. L’arco trionfale del capoluogo dedicato alla pace tra le nazioni europee raggiunta nel 1815 con il congresso di Vienna. Un simbolo, un luogo monumentale. Perfetto per inscenare una parata in stile regimentale dal titolo “Per la sovranità in piazza”. Per un’ora e mezza i militanti di Forza Nuova si sono goduti la loca-tion che a Milano nessuna formazione di estrema destra, per nessuna manifestazione, ha mai avuto in concessione. Mai. Da nessuna giunta. E pensare che il sindaco, Giuseppe Sala, alla vigilia aveva promesso: «Faremo il possibile per vietare questo raduno fascista». Non solo il raduno non l’hanno vietato (tecnicamente forse sarebbe stato impossibile visto che Forza Nuova—pure definita “nazi-fascista” da due sentenze della Cassazione — si presenta regolarmente alle elezioni ); non solo non è stato spostato in una zona più decentrata come sembrava dovesse essere nei giorni scorsi. Ma, per decisione del questore Antonio De Iesu, l’iniziativa forzanovista ha avuto come teatro addirittura l’Arco in piazza Sempione. Il parco con le luci del Castello Sforzesco sullo sfondo;, le gigantesche volte in marmo bianco a fare da cornice agli slogan del gruppo di estrema destra. «Contro la società multirazziale Forza Nuova orgoglio nazionale». «Europa cristiana mai musulmana». Il leggio dal quale parla Roberto Fiore, ultimo degli interventi, è posizionato esattamente sotto l’arcata centrale delle tre che compongono il monumento. I militanti schierati con le bandiere rosse e nere di Forza Nuova e tre striscioni con scritto: “Anime ribelli”, “Popolo sovrano”, “Lotta di popolo”. Piazza Sempione è blindata da decine di agenti in divisa, tra polizia e carabinieri. E sorvegliata anche da un servizio d’ordine interno: energumeni rasati e nerovestiti con una fascia bianca al braccio. Ce n’è uno che brandisce il lungo cavalletto di una macchina fotografica a mo’ di spranga. Ecco: al di là della retorica, lo scenario e il contesto ricordano, in effetti, il frammento de “Il Polittico della rivoluzione fascista”, il quadro del pittore di regime Gerardo Dottori usato per la locandina con cui è stata pubblicizzata la manifestazione (Anpi e Comitato permanente antifascista vi avevano visto un’apologia di fascismo). Ore 17.45: i militanti di Forza Nuova confluiscono in corteo (era vietato) in piazza Sempione arrivando da via Massena sventolando i drappi e intonando il coro “Forza Nuova orgoglio nazionale”. Si capisce da subito che aver preso l’Arco della Pace dopo una settimana di polemiche è stato un successo. Una specie di colpo di teatro. Destinato forse a non spegnere l’indignazione antifascista degli ultimi giorni. Anche il numero di partecipanti, “parla”: meno esiguo rispetto alla media degli ultimi eventi del partito di Fiore. “Italia agli italiani, Europa agli europei” è uno degli slogan scandito più a lungo. La folla è disposta in parata dietro agli striscioni in mezzo alla piazza. Il momento clou è l’intervento di Fiore: «L’alba che avevamo previsto 20 anni fa sta nascendo. Abbiamo anticipato i tempi. Sta nascendo una nuova Europa dove i popoli difendono i propri confini contro 1 invasione di chi vorrebbe occupare le loro terre. I popoli difendono i valori cristiani dall’invasione musulmana». Prima che prenda la parola il segretario di Forza Nuova —un passato in Terza Posizione, già condannato per banda armata e associazione sovversiva, per lungo tempo latitante in Gran Bretagna prima di fondare il suo partitino — ai militanti vengono distribuite delle torce. Ancora Fiore: «Mentre i nostri anziani muoiono di freddo sulla strada, gli immigrati vengono ospitati in alberghi di lusso. Anche a Milano. Ora basta. Per il popolo è arrivato il momento di essere sovrano». La piazza antifascista che manifesta per dire no alla «sovranità» auspicata dal leader di Forza Nuova, è lontana. Troppo lontana per creare timori nelle forze dell’ordine. In più: non c’è un solo istante nel quale il rigidissimo servizio d’ordine interno perda d’occhio il fondo della piazza. Solo un momento di tensione: accade quando dal ciglio della strada un gruppetto di persone — in testa due donne — protestano: “Andate via…”. Poi, rivolte ai cronisti e alle troupe televisive: “Ma vi rendete conto? I fascisti all’Arco della Pace?”. Una domanda che forse continuerà a galleggiare anche nelle prossime ore.