16 Aprile 2018

Manifestazione antisionista all’università Statale di Milano

Fonte:

Corriere della Sera edizione di Milano

Autore:

Paola D'Amico

Lite alla Statale sull’evento filo-paleslinese

Appello di Comunità ebraica e Anpi: il rettore revochi l’autorizzazione

Anpi e Comunità ebraica s’appellano al rettore, al prorettore e al corpo accademico della Statale: «Revochi l’autorizzazione alla manifestazione promossa dal Fronte della Palestina in Università». La notizia viaggia sul web da giorni. L’appuntamento di domani in via Festa del Perdono ha due temi: dire no alla partenza il prossimo 4 maggio del Giro d’Italia da Israele, decisa in occasione del 70esimo anno dalla sua fondazione, e alla dichiarazione del presidente Usa Donald Trump su Gerusalemme. «I promotori dell’evento in Statale — spiega Roberto Cenati, presidente di Anpi — sono gli stessi che in un volantino apparso su Facebook si sono dati appuntamento in piazza San Babila, il prossimo 25 Aprile, per contestare la Brigata Ebraica» che sarà presente al corteo nazionale promosso dal Comitato permanente antifascista. La tensione che sale alla vigilia della celebrazione della festa di liberazione è un déjà vu. Ma la manifestazione «contro l’occupazione sionista della Palestina» in Università aggiunge altra tensione. Perché, come sottolinea in un’altra missiva al rettore Gianluca Vago la presidenza della Comunità ebraica c’è una coincidenza allarmante: «Gli organizzatori della manifestazione della Statale sono gli stessi che animarono, lo scorso 9 dicembre, la manifestazione di piazza Cavour, nella quale si ebbe il dispiacere di ascoltare, una volta di troppo, il grido “morte agli ebrei”». Per questo la Comunità conclude: «L’autorizzazione dei vertici dell’Università Statale a manifestare contro un Paese sovrano ha il difetto di fondo di avere tutti i crismi del boicottaggio fine a se stesso. Un boicottaggio ancor più grave perché richiama alla memoria la triste vicenda delle leggi razziali, che non risparmiarono studenti e corpo docente di religione ebraica, anche dello stesso Ateneo milanese». Rincara la dose l’Anpi: «Chi offende il simbolo della Brigata ebraica, protagonista di azioni decisive come il primo sfondamento della linea Gotica, ingiuria l’intero patrimonio storico della Resistenza che è stata un grande moto unitario di popolo e di Combattenti perla Libertà — conclude Cenati —. Tra di essi numerosi gli ebrei italiani che svolsero ruoli importantissimi, come Leo Valiani, Emilio Sereni, Umberto Terracini, Giulio Bolaffi, Eugenio Curiel, Emanuele Artom, Eugenio Colorni».