1 Marzo 2018

La Cassazione conferma la condanna per diffamazione aggravata dalla discriminazione e odio razziale per un post Facebook contro la ex ministra Cècile Kyenge

Fonte:

Corriere del Trentino

«Tornatene nella giungla»: è un attacco razzista

Insulti alla Kyenge, Serafini multato. La Cassazione: «Reato aggravato da discriminazione»

TRENTO Nessun diritto di critica, ma «si tratta di diffamazione aggravata dalla finalità di discriminazione o di odio etnico, razziale o religioso. Ciò perché si rapporta, nell’accezione corrente, ad un pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola razza». Non lascia grandi spazi interpretativi la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna per diffamazione aggravata dalla discriminazione e odio razziale dell’ex consigliere circoscrizionale Paolo Serafini per il post sulla sua pagina Facebook sull’ex ministra Cècile Kyenge con la quale la invitava a «rassegnare le dimissioni e tornare nella giungla». Serafini era stato condannato in primo e secondo grado a pagare una multa da 2.500 euro e risarcire circa 2.000 euro per ciascuna delle associazioni che si erano costituite parte civile, Arci, Atas, Giuristi democratici, Agi e Anpi, rappresentate dagli avvocati Nicola Canestrini, Giovanni Guarini e Paolo Chiariello. La Corte Suprema ha respinto il ricorso dei difensori di Serafini, gli avvocati Stefano Pietro Galli e Mattia Gottardi, che avevano invocato il diritto di critica politica. I giudici romani della Corte Suprema che parlano di «sguaiata polemica politica» e di un «attacco personale che, facendo leva sulle origini africane della Kyenge, Serafini le ha attribuito caratteri propri degli esseri che vivono nella giungla». E ancora: «Quel che rileva — evidenzia la Corte in sentenza — è l’evidente e gratuito giudizio di disvalore espresso da Serafini, fondato sull’appartenenza della Kyenge alla razza degli africani di pelle nera che, secondo l’imputato, ha nella giungla e non nella società civilizzata, il suo habitat naturale, per ragioni storiche ovvero perché assimilabile agli animali, come le scimmie, che vi vivono». D. R.