26 Aprile 2015

Intervista ad Alberto Tancredi, presidente dell’associazione romana Amici di Israele

Fonte:

la Repubblica

Autore:

Gabriele Isman

“Hanno usato la nostra presenza come pretesto contro Israele”

“Non ci volevano, specialmente a Cagliari dove hanno tentato di strappare le nostre mostrine” ROMA. «Siamo stati attaccati dai pro Pal a Milano e a Cagliari. È la chiara dimostrazione che anche dove non c’entra Israele, la questione viene tirata pretestuosamente in ballo». Alberto Tancredi, 49 anni, è il presidente dell’associazione romana Amici di Israele che fino all’anno scorso ha portato il vessillo della Brigata ebraica nel corteo del 25 Aprile che per la prima volta in 70 anni nella Capitale non si è svolto.

Perché venite attaccati ogni anno?.

«La scusa è Israele, che definiscono Stato sionista, fascista, colonialista. Per loro che difendono le ragioni dei palestinesi è intollerabile anche solo la presenza di un simbolo che richiami lo Stato ebraico».

A Roma avevate proposto di portare soltanto le mostrine e a Cagliari avete fatto questa scelta

«Non ci volevano, e specie a Cagliari sono stati particolarmente virulenti, mi hanno detto: hanno tentato di strappare l’unica bandiera che non era neppure quella di Israele ma aveva soltanto le nostre mostrine»

Eppure oggi in piazza del Campidoglio erano vicini il vostro vessillo, quello dell’Anpi e quello dell’Aned, come se aveste fatto pace

«C’erano tutti i gonfaloni, ma noi non abbiamo litigato con nessuno. Abbiamo detto che non volevamo essere aun corteo dove si sarebbe utilizzata la nostra presenza per attaccare Israele. Purtroppo avevamo ragione: a Cagliari e a Milano è successo proprio questo».