7 Giugno 2013

Il tribunale civile di Roma respinge la richiesta di Claudio Moffa

Fonte:

Il Messaggero

Autore:

Marco Pasqua

Il rapporto: «Prof antisemita e negazionista». Lui fa causa ai ricercatori ma perde

 IL DOCENTE AVEVA CHIESTO UN RISARCIMENTO DI 50MILA EURO IL GIUDICE HA DATO RAGIONE AL «CDEC»

LA SENTENZA

Era stato definito «antisemita» e «negazionista» nella relazione elaborata dal centro di documentazione ebraica e contemporanea di Milano, che aveva preso in esame le sue attività sul web, in particolare il suo sito personale. Per questo motivo, il professore universitario Claudio Moffa – al centro di numerose polemiche per aver organizzato, in passato, nell’università di Teramo, un incontro con un negazionista francese e per aver tenuto una lezione sui negazionisti – si era rivolto ai giudici. Chiedendo cinquantamila euro di risarcimento danni. Ma oggi, la prima sezione del tribunale civile di Roma, ha respinto questa richiesta.

LA RELAZIONE

«La causa era stata intrapresa dopo che, nella ‘Relazione quadriennale sull’antisemitismo in Italia pubblicata nel dicembre 2010, si riportavano giudizi che inquadravano l’attività sul web dello stesso come antisemita e negazionista – spiega il portale dell’ebraismo italiano, Moked – La Fondazione Cdec è stata rappresentata in udienza dal presidente, professor Giorgio Sacerdoti, in forza di procura ad litem rilasciata dagli avvocati Claudia Shammah e Massimo Tedeschi». A conclusione della lettura della sentenza il professor Sacerdoti ha espresso la propria soddisfazione. La stessa che esprimono Stefano Gatti e Betti Guetta, i ricercatori autori della relazione e da sempre impegnati in prima linea nel monitoraggio all’antisemitismo on-line. «La denuncia di Moffa per diffamazione con una richiesta di ben 50mila euro mi ha profondamente stupito perché nel mio lavoro avevo usato un linguaggio asciutto e rigoroso, scevro da qualsiasi epiteto denigratorio o spregiativo nei confronti di chicchessia, e la mia analisi del fenomeno antisemiti-co italiano nel quadriennio 2007/2010 si limitava a cercare di offrire una descrizione meramente scientifica delle tante sfaccettature ed intensità in cui si manifesta l’antisemitismo – commenta Gatti – Ho accolto con profonda soddisfazione l’esito positivo della sentenza, formulata dalla giudice Eugenia Serrao, e con maggiore soddisfazione il fatto che la richiesta di risarcimento danni sia stata respinta con un a sentenza dura. Per fortuna noi ricercatori siamo stati assistiti in modo meraviglioso dalla Fondazione e dall’Ucei altrimenti non so come sarebbe andata a finire». «Siamo di fronte ad una sentenza dura, molto bella, oltre che articolata – commenta il professor Sacerdoti – che è scaturita dall’attenta analisi dei siti del docente Moffa. Per il giudice, considerato che esiste il diritto di critica, la nostra posizione è assolutamente legittima». «Il giudice ha ravvisato la sussistenza del diritto di critica, più che la verità del fatto contestato – sostiene il legale di Moffa, Lorenzo Borrè – E’ importante che sia emerso che il professor Moffa non è un antisemita. Ritengono legittimo individuare una sorta di antisionismo, ma non l’antisemitismo».