21 Giugno 2018

Il rettore dell’università di Torino ha revocato l’uso di un’aula dell’ateneo per un’iniziativa antisionista

Fonte:

La Stampa edizione di Torino

Autore:

Federico Callegaro

Stop al seminario sugli ebrei

Volli: “un’iniziativa razzista”

Rimossi i volantini dell’evento dall’ateneo, vietato per scritto e chiuse a chiave le porte delle aule che dovevano ospitarlo. E’ stata una presa di posizione più forte del solito quella dell’Università degli Studi di Torino contro l’evento organizzato ieri da alcuni collettivi. Titolo dell’appuntamento era «Ebrei italiani, fascismo e sionismo», un appuntamento, spiegano gli organizzatori, promosso con lo scopo di «tratteggiare per sommi capi la storia dell’ebraismo italiano. Contrariamente a quanto si pensa, nel ventennio 1918-38, le istituzioni ebraiche italiane, sioniste e non, per lo più appoggiarono il regime di Mussolini, a volte entusiasticamente».

Le precisazioni

«L’Università, in riferimento all’evento “Ebrei italiani, fascismo e sionismo”, annunciato da ignoti con affissione di volantini (nel frattempo rimossi) e previsto per mercoledì 20 giugno nella Lunch room del Campus Luigi Einaudi, precisa che l’iniziativa costituisce un seminario autogestito, e non può essere ad alcun titolo annoverata tra gli eventi istituzionali promossi dall’Ateneo – spiega l’Università in una nota -. L’ateneo non ha ricevuto alcuna richiesta da parte degli organizzatori e non ha autorizzato né lo svolgimento dell’evento, né la concessione dello spazio che verrà interdetto».

La sollecitazione

Ad aver spinto l’Università a prendere posizione netta è stata la lettera che il professore Ugo Volli ha inviato ai direttori dei vari dipartimenti: «Ho scritto che un incontro simile avrebbe violato il codice etico dell’ateneo – spiega il docente -. È un salto di qualità in cui si parla direttamente di “ebrei” e lede anche la mia dignità. Ho spiegato nella lettera che sarebbe da sanzionare chiunque agevoli questo tipo di incontri. Spero che anche la questura prenda in considerazione il tema perché si arriva vicini all’odio razziale». Questo è solo l’ultimo degli episodi che hanno sollevato polemiche: numerosi docenti avevano già inviato lettere in rettorato per chiedere che incontri che giudicavano antisemiti non fossero ospitati (anche se senza autorizzazione) nelle aule del Cle.