6 Maggio 2018

Il Presidente dell’International Holocaust Remembrance Alliance condanna le dichiarazioni antisemite del leader palestinese Abbas

Fonte:

Moked.it

De Bernardin, presidente Ihra:

“Abbas, parole gravissime”

“In qualità di Presidente dell’International Holocaust Remembrance Alliance, vorrei esprimere il mio sgomento e la mia preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate lo scorso 2 maggio dal Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas. Facendo ricorso a una serie di stereotipi antisemiti, il Presidente Abbas ha dichiarato pubblicamente che l’Olocausto è stato una conseguenza della funzione sociale degli ebrei e del loro presunto coinvolgimento in prestiti e altre attività economiche”.

È quanto dichiara l’ambasciatore Sandro De Bernardin, attuale presidente dell’Ihra, l’organizzazione che riunisce governi ed esperti per rafforzare, sviluppare e promuovere la conoscenza, la memoria e la ricerca sull’Olocausto a livello mondiale e portare avanti i principi della Dichiarazione di Stoccolma del 2000.

“Le dichiarazioni mendaci secondo cui gli ebrei controllavano l’economia – afferma ancora l’ambasciatore – sono un esempio tipico degli stereotipi antisemiti condannati dall’Ihra nella sua definizione di antisemitismo. Accusare gli ebrei di aver causato il loro stesso genocidio è un chiaro tentativo di distorsione dei fatti dell’Olocausto, come si legge nella Definizione operativa del Negazionismo e della distorta rappresentazione dell’Olocausto adottata dall’Ihra”.

Di fronte a simili commenti, aggiunge De Bernardin, risulta ancora più evidente l’importanza della missione dell’Ihra di difendere la memoria dell’Olocausto e combatterne la rappresentazione distorta.

“La comunità internazionale – conclude – deve riaffermare la terribile verità dell’Olocausto davanti a chi la nega. Dobbiamo rafforzare l’impegno morale dei nostri popoli e quello politico dei nostri governi, affinché le generazioni future possano comprendere le cause dell’Olocausto e riflettere sulle sue conseguenze.”

Traduzione di Federica Alabiso, studentessa della Scuola Superiore Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste, tirocinante presso la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.