2 Novembre 2017

Gruppo di neofascisti rende omaggio ai morti della RSI al campo X del cimitero maggiore di Milano

Fonte:

Corriere della Sera edizione di Milano

Autore:

Cesare Giuzzi

Trenta saluti romani nel Campo X

Brani di Anna Frank alla Darsena

Cimitero Maggiore, neofascisti identificati. L’Anpi: ora denuncia e condanna

In trenta hanno «sfidato» il divieto della Prefettura. Le braccia tese, il saluto romano e l’urlo «presente» per i caduti della Repubblica sociale. Ma al Campo X, dove sono sepolti i repubblichini, tutto è andato secondo le previsioni. Con i giornalisti allontanati di qualche metro prima della cerimonia, bandiere tricolori e quasi 150 militanti di estrema destra a omaggiare i morti fascisti del cimitero Maggiore. I saluti romani — fatti da una trentina di militanti, quasi tutti anziani — sotto gli occhi dei poliziotti della Digos che hanno ripreso e registrato la cerimonia. Al termine sono stati appunto una trentina gli identificati che nei prossimi giorni saranno denunciati in Procura per apologia del fascismo. Gli agenti hanno individuato anche due labari esposti vicino all’altare del Campo: uno dei due apparteneva a una disciolta compagnia di Alpini dell’esercito durante la Seconda guerra mondiale e uno ad alcune truppe ausiliarie. Le disposizioni del prefetto Luciana Lamorgese e del questore Marcello Cardona prevedevano che, trattandosi di una cerimonia civile, non fossero esposti simboli militari. Anche questa violazione, pur non essendo reato, sarà segnalata alla magistratura. Nei giorni scorsi il sindaco Beppe Sala aveva chiesto alle forze dell’ordine e alla Prefettura di «vigilare» affinché non si ripetessero le stesse scene dello scorso 29 aprile quando, quattro giorni dopo la mancata manifestazione del 25 aprile, al Campo X si riunirono un migliaio di militanti dell’ultradestra per il saluto (romano) ai caduti dell’Rsi. E stata «efficace l’azione preventiva chiesta da noi e messa in atto dal questore, dal prefetto e dalla Digos», il commento di Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi: «Mi auguro che chi ha fatto i saluti romani venga identificato, denunciato e poi rinviato a giudizio dai magistrati». Su questo però Cenati ha voluto lanciare un messaggio alla magistratura, alla luce anche dell’archiviazione di massa arrivata al termine delle indagini sulla parata del 29 aprile: «La Digos fa un lavoro prezioso, ma se poi non segue una condanna esemplare, il livello di sfida dei neofascisti si alza». Dall’Anpi un plauso alla presa di posizione di Sala. Al termine della cerimonia gli organizzatori avevano invitato i militanti a non «esporsi» («Il saluto romano lo facciamo nel nostro cuore») in osservanza della direttiva del questore e del prefetto. Tra i presenti, oltre a Forza nuova e Lealtà azio- ne, anche Attilio Carelli segretario della Fiamma tricolore. «Non è un’operazione nostalgica ma una commemorazione per dei morti che non sono stati ricordati perché l’Italia non fa i conti con il proprio passato» ha detto Marco Garibaldi, a capo di Memento Milano, l’associazione che cura le tombe del Campo X: Al saluto romano è espressione di un mondo che non esiste più, anche se non tutte le persone si possono controllare». A chi gli chiede se sia d’accordo con la legge Fiano che punisce la propaganda fascista risponde: «Non mi interessa». Erano invece circa trecento i milanesi che ieri pomeriggio alla Darsena hanno partecipato alla lettura pubblica di alcuni passi del Diario di Anna Frank organizzata dal Municipio 6. Politici, ma anche tanta gente comune: «Teniamo viva la memoria antifascista».