5 Giugno 2018

Forme di BDS aggressivo in alcuni supermarket francesi

Fonte:

www.crif.org

Preoccupanti attività anti-israeliane nei supermercati

Dagli Yvelines ai Pirenei Atlantici, gli estremisti vogliono imporre ai negozi il ritiro dei prodotti israeliani. Il Crif ha incontrato la direzione di Carrefour. La prossima settimana si terrà un incontro per discutere ulteriormente della situazione.

Pubblicato il 4 giugno 2018 su Le Figaro

“Sul banco “Ramadan”, è un affronto per i clienti musulmani!” In un video che gira in continuazione da alcuni giorni sui social network, un uomo che sostiene di essere musulmano fa rimuovere dozzine di scatole di datteri dalla zona della frutta secca, in quanto arriverebbero da Israele, “paese colonizzatore”. La scena si svolge alla fine di maggio, nel negozio Carrefour di Chambourcy, negli Yvelines. “Siamo qui da anni; vorremmo parlare!, insorge il “cliente”. Non c’è solo la legalità, c’è anche l’etica”. Mentre questo tipo di “azioni commando” negli ultimi tempi si stanno moltiplicando nei supermercati, secondo il Consiglio di Rappresentanza delle istituzioni ebraiche in Francia (Crif ), lunedì sono state presentate due denunce.

Nel video, pubblicato sul sito web CAPJPO-EuroPalestine, l’attivista esorta il responsabile del reparto affinché tutti i pacchetti incriminati, di marchi diversi, siano rimossi. “Va tutto bene, signora!” Raccomanda quindi al passaggio di una cliente. “È algerino, vada pure” Sullo stesso sito, i cui responsabili non hanno risposto al Figaro, troviamo video simili, girati in altre grandi catene. Al Grand Frais di Décines, vicino a Lione, “i datteri degli occupanti, certamente coltivati nella Cisgiordania occupata”, ma “senza etichetta” subiscono la stessa fine. “Dopo dobbiamo andare al Lidl, avverte l’operatore. Domani torniamo. L’azione deve essere condotta in tutti i Grands Frais di Francia, anche nei Carrefour e negli Auchan.” All’Intermarché d’Itxassou, nei Pirenei Atlantici, un gruppo trascina casse di mandarini. Al Lidl de Drancy, sono insubordinati attivisti francesi a rimuovere melagrane, pompelmi e avocado. “Vedo che non ci sono più tracce di prodotti israeliani nel vostro negozio”, si compiace il leader dell'”azione”.

“Polizia islamica”

Per Francis Kalifat, presidente del Crif, “questi incidenti, che si moltiplicano con l’inizio della Saison France Israel 2018, sono analoghi ad atti antisemiti: attraverso Israele, sono gli ebrei a essere presi di mira. Abbiamo visto che alcuni, tra l’altro, non fanno distinzioni tra prodotti israeliani e kosher … “. Richiesto da “un gran numero di clienti Carrefour, frequentemente infastiditi dagli attivisti del movimento illegale Boycott Désinvestissement Sanctions BDS, che operano impunemente”, ha scritto venerdì Sammy Ghozlan, presidente dell’ufficio nazionale di vigilanza contro l’antisemitismo (BNVCA), al CEO del gruppo, Alexandre Bompard, chiedendogli di “adottare misure drastiche”. Per quanto riguarda Francis Kalifat, sollecita “l’interdizione del movimento BDS”.

Le due denunce presentate dal BNVCA riguardano le “azioni” condotte presso il Carrefour di Chambourcy e il Grand Frais di Décines. Mirano “non solo agli autori di questo abuso, ma a tutti coloro che con il loro silenzio e la loro sottomissione hanno rispettato il diktat di questa polizia islamica”, ha detto Sammy Ghozlan. “Il codice penale punisce atti di questo tipo che costituiscono una discriminazione, vietati dalla legge penale e definiti dalla Corte di Cassazione come un ostacolo al normale esercizio di qualsiasi attività economica, facendo una distinzione tra le persone soprattutto a causa della loro appartenenza o meno a una determinata nazione, precisa l’avvocato del BNVCA, Me Charles Baccouche. Queste campagne d’odio non sono solo illegali ma interferiscono nella sovranità dello stato. Lasciano intendere che sono questi “attivisti” che d’ora in poi decidono la politica internazionale della Francia, dato che inoltre sembrano agire impunemente. Si oppongono alla vendita di prodotti verificati e autorizzati all’immissione sul mercato quando vengono importati dalle autorità francesi, e i responsabili dei negozi lasciano fare!”

Al Grand Frais di Décines, la responsabile conferma di essere “vittima di queste azioni”, che “ci impediscono di lavorare”. Ma non osa dire di più. Al Carrefour, che “non ha registrato ulteriori turbative” nei suoi negozi, si rileva che “il gruppo osserva, in linea di principio, un’assoluta neutralità politica, filosofica e religiosa” e che “offre prodotti da tutto il mondo”. Per quanto riguarda i datteri, sono stati rimessi nel reparto.