11 Marzo 2016

Ennesima manifestazione di antisionismo e BDS all’università di Torino

Fonte:

La Stampa edizione di Torino

Assemblea contro Technion Gli studenti occupano l’aula negata dall’Università

Nessun incidente In forma anonima c’erano anche alcuni docenti

«Visto che chi dovrebbe fare gli onori di casa non solo è assente, ma voleva pure impedire questo incontro, ve lo do io il benvenuto del Politecnico» . Il professore di Fisica Angelo Tartaglia ha aperto così l’assemblea «contro il Technion», che si è tenuta lo stesso, ieri sera, nonostante il rettore avesse rifiutato di concedere gli spazi all’incontro nato per spiegare le ragioi della protesta contro l’accordo tra l’Università , il Poli e l’ateneo di Haifa. Ma gli studenti hanno occupato un’aula, la dieci, al termine di una lezione. Tutto si è svolto senza incidenti, anche se un «infiltrato» pro Israele sostiene di essere stato zittito dagli altri studenti ed è uscito dalla sala polemicamente. In tutto erano circa una sessantina: la partecipazione era minore rispetto a quella di una settimana fa al Campus Einaudi. Anche lì gli studenti avevano occupato un’aula per la loro assemblea, dopo che l’Università aveva inizialmente concesso gli spazi, salvo poi revocarli quando si è accorta che l’incontro era “unilaterale”. «Dire che manca il contraddittorio è una scusa puerile e stupida» secondo Tartaglia, che ha paragonato la realtà palestinese a quella delle riserve indiane. Come mai tra i 55 prof universitari torinesi che hanno firmato l’appello per il boicottaggio del Technion, per le sue collaborazioni con l’esercito israeliano, sono quasi tutti dell’Università e quasi nessuno del Politecnico? A questa domanda le risposte sono diverse. «Solo dodici professori universitari si rifiutarono di aderire al fascismo, oggi siamo in una situazione simile» . Tartaglia, l’unico docente del Poli che ha preso la parola, è in pensione: «Direte che per me è facile, ma io sono certo che in tanti condividano le mie idee, anche se poi non hanno il coraggio di esporsi». Alcuni docenti erano presenti all’ incontro, ma hanno espressamente chiesto che il loro nome non venisse riportato. Per Livio Sera, di Alter.Polis, il collettivo maggioritario degli studenti, che aveva chiesto la sala per l’incontro, la minore partecipazione del Poli dipende anche «dalla mentalità aziendalista e produttiva per cui tutto ciò che porta contratti e lavoro va bene a prescindere». Il momento di maggior tensione è stato quando ha preso la parola un giovane originario dell’Argentina, Pablo, che si è detto contrario al boicottaggio accademico di Israele. « Quando ho iniziato a parlare mi hanno interrotto quasi subito e non hanno voluto ascoltare le mie ragioni. Credo siano in cattiva fede, c’è purtroppo ancora oggi antisemitismo e oggi ne ho avuta una prova». «Ha parlato quasi quanto i relatori – replica Sera, di Alter.Polis – gli è stato dato tutto lo spazio possibile, mi spiace che se ne sia andato via offeso». [F. ASS.]