14 Gennaio 2016

10 cose da sapere sull’antisemitismo

10 cose da sapere sull’antisemitismo, se vogliamo fermarlo

Credo sia ora di chiarire alcuni concetti sbagliati sull’antisemitismo.

1) Che cos’è l’antisemitismo e cosa non è? L’antisemitismo non riguarda dispute religiose. L’Olocausto non ebbe nulla a che fare con la religione ed ebbe molto a che fare con la razza. Ma l’antisemitismo non riguarda neanche la razza, dal momento che i cristiani nel Medioevo e i musulmani oggi adducono motivi religiosi. L’antisemitismo non dipende neanche dal fatto che gli ebrei sono ricchi, visto che la maggior parte degli ebrei uccisi nei pogrom nell’Europa dell’est e nell’Olocausto erano indigenti, praticamente senza un soldo. Questo non è valso loro alcuna pietà. Oggi l’antisemitismo è mascherato da anti-israelianesimo, ma non bisogna dimenticare che agli ebrei i peggiori orrori sono capitati quando uno stato di Israele da incolpare non esisteva. In realtà, l’antisemitismo è un’intensa sensazione viscerale che gli ebrei siano la causa di tutti i mali del mondo. Questo è il motivo per cui esiste l’antisemitismo dove non ci sono ebrei e per cui gli ebrei sono incolpati di problemi che per logica non possono essere attribuiti a loro.

2) Facili capri espiatori: il racconto corrente è che, qualsiasi cosa vada male, gli ebrei sono il più semplice capro espiatorio, così i leader e i responsabili politici dirottano su questi la rabbia della gente. Non è questo il caso. La gente sente sempre che gli ebrei sono da incolpare per tutto ciò che è sbagliato; solo che, quando la vita è sopportabile, la rabbia verso di loro è attenuata da un manto di cultura e correttezza politica. Pertanto, più le cose peggiorano nel mondo, più ci dobbiamo aspettare che l’antisemitismo cresca a livello mondiale.

3) L’antisemitismo è il risultato dell’ignoranza: molti di noi pensano che gli antisemiti siano ignoranti e perciò antisemiti. Quelli che la pensano così credono che se gli antisemiti sapessero quanti ebrei hanno dato il loro contributo al mondo nella scienza, nella cultura e nelle arti, cambierebbero opinione su di noi. In effetti, alcuni antisemiti sono ignoranti. Ma la maggior parte di loro, soprattutto quelli fieri e schietti, sono gente colta. Sanno molto bene quello che l’ebraismo ha fatto per il mondo, ma non gli danno importanza perché pensano che, paragonato al male che gli ebrei stanno causando, il nostro contributo sia irrilevante. Questo è il modo demoniaco in cui ci vedono.

4) È un problema politico: molti ebrei ritengono che se Israele concedesse più libertà ai palestinesi, questo potrebbe attenuare l’antisemitismo. Naturalmente dobbiamo essere più umani possibile verso tutte le persone. Ma pensare che dare la terra ai palestinesi mitigherà l’antisemitismo è semplicemente un’illusione. L’antisemitismo esiste da prima dell’istituzione dello Stato ebraico e continuerà ad esistere anche se dessimo ai palestinesi il paese intero, perché il problema non è la terra, ma quella sensazione viscerale descritta sopra.

5) Il nostro dono al mondo: l’unica cosa che noi ebrei abbiamo dato e che tutti vorrebbero abbracciare è il principio di “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Eppure, l’argomento più appassionato degli antisemiti è che noi siamo dei guerrafondai e diffondiamo odio in tutto il mondo. Questo è l’esatto opposto del principio che sono tutti d’accordo nel ritenere meraviglioso ma che nessuno può applicare.

6) Essere all’altezza della nostra parola: conformemente al punto 5), l’unica cosa che il mondo vorrebbe che noi gli dessimo, in aggiunta al principio che abbiamo già dato, è il modo per applicarlo. Con il mondo sull’orlo del caos globale, la capacità di vivere secondo questo concetto è una cosa di cui tutti hanno disperatamente bisogno, che tutti abbracceranno con passione e che dissiperà l’antisemitismo. Tuttavia, la cosa è subordinata alla nostra capacità di dimostrare che siamo fedeli alla nostra parola, che mettiamo in pratica quello che predichiamo.

7) Chi è il tuo nemico? Quindi, la nostra grande sfida non è l’Isis, non è neanche Fatah o il chiaro antisemitismo delle Nazioni Unite. La nostra più grande sfida è il nostro odio per gli altri. Non possiamo offrire una soluzione valida alle nubi di guerra che si accumulano all’orizzonte a meno che per prima cosa non applichiamo tra noi il principio che abbiamo “esportato”. Allo stesso tempo, non possiamo stare a guardare e lasciare che queste nubi si trasformino in pioggia perché il mondo dirà che l’abbiamo portata noi.

8) Non cambiare, connettersi al di sopra delle differenze: la bellezza della soluzione “Ama il prossimo tu come te stesso” è che non serve essere d’accordo su nulla. Possiamo continuare a dissentire allegramente su qualsiasi cosa e tutto sotto il sole: come risolvere i problemi di sicurezza di Israele, perché il mondo ci odia, come invertire il riscaldamento climatico, le origini del Falafel, o se i Cleveland Cavaliers devono tutto il loro successo a LeBron James o forse qualche merito deve essere attribuito anche a Coach Blatt. Non ci dobbiamo preoccupare dei nostri disaccordi; dobbiamo preoccuparci dei nostri cuori! Quanto più saremo in grado di unire i nostri cuori sopra le differenze, come ogni buona famiglia che sa restare insieme attraverso le dispute, più saremo un buon esempio per il mondo. Un popolo ebraico unito non può essere considerato guerrafondaio, visto che la nostra unione non è rivolta contro qualcuno; è un’unione per il bene di godere dei suoi benefici.

9) Essere un esempio: come abbiamo detto sopra, gli antisemiti ci incolpano di causare tutti i guai del mondo. Ma pensate a questo: avete mai guardato una persona che appare pacifica e poi pensato “Questo è un guerrafondaio”? Di conseguenza, quando smetteremo di litigare tra noi il mondo ci considererà pacifici. Diventeremo un esempio di applicazione del principio che tutti tanto anelano “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Quando ci vedranno come esempio di cura reciproca e mutua responsabilità, nessuno potrà più odiarci.

10) Un passo alla volta: “Ama il prossimo tuo come te stesso” era un nobile obiettivo anche nei tempi passati, così Old Hilled disse che si potrebbe cominciare da: “Quello che odi, non farlo agli altri”. Questo punto d’inizio funzionerà anche per noi. La connessione e l’amicizia sono più che mezzi per una vita divertente, sono letteralmente dei salvavita.