15 Novembre 2014

Secondo un’indagine della Fondazione per l’innovazione politica (Fondapol) l’antisemitismo si estende nella società francese

Fonte:

Fondapol.org - Le Monde

L’antisemitismo si estende, secondo un’indagine

La Fondazione per l’innovazione politica studia l’immagine degli ebrei tra i musulmani

Un’indagine della Fondazione per l’innovazione politica (Fondapol) dà l’immagine di una società francese “dove le opinioni antisemite raggiungono alta intensità in universi relativamente limitati ma la cui crescita rappresenta una tesi ragionevole”. Una società che stima “che la maggior parte dei gruppi sono vittime di pregiudizi e di razzismo: gli ebrei, i musulmani, i magrebini, i neri, i bianchi…”, scrive il direttore della Fondapol, Dominique Reynié.

Lo studio, reso pubblico venerdì 14 novembre, si basa su due sondaggi condotti dall’IFOP. Il primo è stato condotto su 1005 persone dai 16 anni in su rappresentativi della popolazione. Il secondo è stato condotto su 575 persone dai 16 anni in su che dichiarano di essere nati in una famiglia musulmana. L’obiettivo era di verificare “se sia più o meno probabile rispetto alla media (…) che i musulmani che vivono in Francia condividano pregiudizi contro gli ebrei”.

Gli investigatori hanno costruito un indicatore di antisemitismo a partire da sei proposizioni che riprendono i pregiudizi più diffusi(il potere degli ebrei in diversi campi, l”utilizzo” della Shoah, il complotto sionista). Solo il 53% degli intervistati (59% delle donne e 47% degli uomini) nel campione generale non ne condividono alcuno – 17% da parte di persone di famiglia musulmana.

“Logiche comunitarie”

I musulmani sono da due a tre volte più numerosi della media a condividere pregiudizi verso gli ebrei” e ciò aumenta tra chi si dichiara praticante. Ma rispondendo a molte domande dimostrano di essere meno ostili verso gli ebrei rispetto ai simpatizzanti del Fronte nazionale.  L’85% afferma che il fatto di venire a sapere che una persona che conoscono è ebrea non fa loro “particolare effetto”.

In generale, osserva M.Reynié, “il fatto di dichiararsi vicini a un partito politico, quale che sia, è un fattore che favorisce i pregiudizi contro gli ebrei”. Il 63% delle persone che non si considerano vicine ad alcun partito non condividono nessuno dei pregiudizi proposti. E’ presso gli elettori di Marine Le Pen che “troviamo, e di gran lunga, la maggior parte delle opinioni antisemite e xenofobe.”.

L’indagine mostra una società attraversata da forti tensioni “che potrebbero tradursi nell’aumento di logiche comunitarie” e che si manifestano dal fatto che tra un terzo e la metà degli intervistati che credono che ci sia “molto” razzismo antimusulmano (56%), anti-ebraico (36%), anti-nero (35%) e anti-bianco (33%). E’ chiaro che  “l’antisemitismo è inserito in un mondo di sfiducia dominato da una cultura autoritaria, ostile agli immigrati nonché alle differenze, sotto tutte le forme che possano prendere” scrive M.Reynié.

Cecile Chambraud