20 Dicembre 2016

Report dell’INACH dedicato ai discorsi di odio in Internet

“Relevance of Cyber Hate in Europe and Current Topics that Shape Online Hate Speech”

Nel corso degli ultimi 15 anni i discorsi di odio (“hate speech”)  hanno subito una radicale trasformazione, determinata principalmente dalla nascita e dall’enorme sviluppo dei social networks (principalmente: Facebook, Twitter e YouTube).

Questi “social media” hanno reso i discorsi di odio pervasivi ed onnipresenti come mai nel passato, infatti oggi è normale per la gente imbattersi in razzismo, xenofobia, omofobia, anti-islamismo, anti-ziganismo ed antisemitismo.

L’anonimità e la facilità di accesso alle piattaforme digitali, con la possibilità di pubblicare e condividere commenti ed immagini, hanno creato un terreno fertile su cui prospera il “cyberhate”. L’aumento prepotente di questo fenomeno è stato colta da un recente studio dell’istituto britannico Demos, che ha scoperto che il numero dei tweets con contenuti razzisti è aumentato del 4.800 % dal 2012 al 2015

Secondo Andre Oboler, responsabile dell’australiano Online Hate Prevention Institute, il 2015 ha registrato la più ampia “normalizzazione” dei discorsi di odio nella società rispetto agli anni precedenti.