28 Gennaio 2005

EUMC , definizione operativa di antisemitismo

Fonte:

EUMC

Working definition of antisemitism

Lo scopo di questo documento e di offrire una guida pratica all’identificazione d’incidenti, la raccolta dati, e l’aiuto per l’attuazione e l’applicazione della legislazione relativa all’antisemitismo.

La definizione operativa: “L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni retoriche e fisiche dell’antisemitismo sono dirette a individui ebrei e non ebrei o ai loro beni, a istituzioni comunitarie ebraiche e ad altri edifici a uso religioso.”

In aggiunta a quanto detto, queste manifestazioni possono colpire lo stato d’Israele, concepito come una collettività ebraica. L’antisemitismo spesso accusa gli ebrei di complottare per danneggiare l’umanità, ed se ne fa spesso ricorso per dare la colpa agli ebrei ‘quando le cose non vanno’. È espresso attraverso discorsi, scritti, forme d’espressione visiva e azioni, e utilizza stereotipi sinistri e caratterizzazioni negative.

Esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica, nei mezzi di comunicazione, le scuole, il lavoro, e nella sfera religiosa, possono includere, prendendo in considerazione il contesto generale, ma non si limitano a:

– Incitare, sostenere, o giustificare l’uccisione di o la violenza contro ebrei nel nome di un’ideologia radicale o una visione estremista della religione.

– Fare insinuazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipate degli ebrei in quanto tali o del potere degli ebrei come collettività – ad esempio, specialmente ma non solo il mito del complotto mondiale ebraico o gli ebrei che controllano i mezzi d’informazione, l’economia, il governo o altre istituzioni all’interno di una società.

– Accusare gli ebrei in quanto popolo di essere responsabili di ingiustizie vere o immaginarie commesse da un singolo ebreo o da un gruppo di ebrei, o anche per azioni commesse da non ebrei.

– Negare il fatto, l’estensione e i meccanismi (ad esempio le camere a gas) o l’intenzionalità del genocidio del popolo ebraico per mano della Germania nazionalsocialista e dei suoi sostenitori e complici durante la Seconda Guerra Mondiale (l’Olocausto).

– Accusare gli ebrei in quanto popolo, o Israele in quanto stato, di inventare o esagerare l’Olocausto.

– Accusare cittadini ebrei di essere più leali a Israele, o a supposte priorità degli ebrei in tutto il mondo, che agli interessi della loro nazione.

Esempi di come l’antisemitismo si manifesta con riguardo allo Stato d’Israele, prendendo in considerazione il contesto generale, possono includere:

– Negare al popolo ebraico il proprio diritto all’autodeterminazione, cioè sostenere che l’esistenza dello Stato d’Israele è un atto di razzismo.

– Adottare due misure diverse (a Israele) aspettandosi da esso un comportamento non atteso o richiesto a nessun’altra nazione.

– Usare i simboli e le immagini associate all’antisemitismo classico (per esempio accuse di ebrei che uccidono Gesù o l’accusa del sangue) per caratterizzare Israele e gli israeliani.

– Tracciare paragoni tra la presente politica d’Israele e quelle dei nazisti.

– Ritenere gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello stato d’Israele.

D’altro canto, le critiche rivolte a Israele che sono simili a quelle mosse a qualsiasi altro paese non possono essere considerate antisemite.

Gli atti antisemiti sono criminali quando sono così definiti dalla legge (per esempio la negazione dell’Olocausto o la distribuzione di materiale antisemita in certi paesi)

I crimini sono antisemiti quando l’oggetto degli attacchi, siano essi persone o proprietà – per esempio edifici, scuole, luoghi di culto e cimiteri – sono scelti perché sono, o sono ritenuti essere, ebraici o legati agli ebrei.

La discriminazione antisemita è il diniego agli ebrei delle opportunità e dei servizi disponibili agli altri cittadini ed è illegale in molti paesi.