Dove vivono gli ebrei?

Nel 70 dell’era volgare il tempio di Gerusalemme venne distrutto dai Romani. Da quel momento il popolo ebraico si disperse ed errò in lungo e in largo, trovando domicilio in ogni paese del mondo.

La dispersione degli ebrei (denominata diaspora) fuori dalla Palestina iniziò però nel VI secolo prima dell’era volgare, quando il Tempio di Gerusalemme venne distrutto, e gran parte della popolazione ebraica deportata a Babilonia.

Nel Medioevo le comunità ebraiche dell’Europa settentrionale e occidentale subirono molte persecuzioni e spesso furono espulse dai paesi di residenza. A partire dalla seconda metà del Settecento i principali centri della diaspora furono quelli dell’Europa orientale e dalla seconda metà dell’Ottocento vi fu un consistente movimento migratorio verso gli Stai Uniti. Dalla fine dell’Ottocento crebbe rapidamente il movimento di colonizzazione della Palestina.

Nel maggio del 1948, tre anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, l’Onu dichiarò la creazione dello Stato d’Israele; da quel momento molti ebrei reduci dell’appena conclusa persecuzione ebraica si trasferirono in quella che veniva considerata la Terra Promessa, aggiungendosi a coloro che vi erano arrivati allo scoppio delle leggi razziali e a coloro che vi abitavano ancor prima.

Nonostante ciò, le persone di religione ebraica vivono ancora in grande misura fuori da Israele.

In Italia per esempio ci sono ebrei da oltre duemila anni. Hanno ottenuto l’emancipazione giuridica, ossia l’uguaglianza dei diritti, nel corso del Risorgimento. Da allora, si possono trovare ebrei italiani in ogni  ceto sociale e attività.